In commercio esistono diversi plantari, di diverse tipologie e con obiettivi specifici ed è per questo che l’acquisto non dovrebbe essere arbitrario bensì essere prescritto solamente dopo un’accurata visita specialistica. Lo specialista, dopo attenta valutazione, potrà stabilire se il piede necessita di supporto oppure no.
Purtroppo, chi sostiene che mettere un plantare risolverà tutti i problemi di postura è facile che lo faccia soltanto per un suo interesse personale. Anzi… molte volte potrebbe anche peggiorarli.
Cerchiamo brevemente di capire. Se il piede è causa diretta di un problema posturale che arriva fino in alto e provoca, per esempio, fastidiosi mal di schiena, allora un plantare adatto per quel caso specifico potrebbe avere l’effetto desiderato. Un esempio, potrebbe essere la presenza di un’eterometria (differenza nella lunghezza degli arti inferiori). Se, invece, l’atteggiamento non fisiologico del piede è una strategia di compenso di una problematica discendente, allora la sua correzione attraverso l’uso di un plantare potrebbe anche peggiorare il quadro più in alto. Questo è il caso di alterazioni funzionali della colonna o del bacino che fanno “atteggiare” il piede in un certo modo come via di fuga. In questo caso, vincolando il piede potrebbero esserci fastidi in alto.
Morale della favola: evita il fai da te e non lasciarti abbindolare dalle “illusioni del marketing”, specie se si tratta della tua salute. Affidati sempre ad uno specialista prima di capire il da farsi, che siano esercizi specifici, manipolazioni o plantari. Una valutazione dettagliata ti indicherà la strada da seguire.